La detrazione prevista è del 75% e il massimale di spesa varia a seconda dell’edificio su cui vengono eseguiti i lavori. L’importo massimo per gli edifici unifamiliari e indipendenti è di 50.000 € e diminuisce a € 40.000 / 30.000 per i condomini a seconda del numero di unità che lo compongono.
COME FUNZIONA
Il credito può essere ripartito in 5 quote annuali di pari importo, in alternativa i contribuenti possono optare per la cessione del credito o lo sconto in fattura che a decorrere dal 30 dicembre 2023 è consentito solo se in presenza di determinate condizioni tra cui:- interventi su parti comuni di condomini a prevalente destinazione abitativa;
- interventi su edifici unifamiliari/unità abitative in edifici plurifamiliari funzionalmente indipendenti e con accesso autonomo dall’esterno, tenendo presente alcuni presupposti. Una prima condizione è relativa al contribuente che deve avere un “reddito di riferimento” non superiore a € 15.000 e deve risultare titolare di diritto di proprietà/diritto reale di godimento sull’unità immobiliare (usufrutto/nuda proprietà, diritto di abitazione, ecc.) escludendo l’affitto; inoltre, l’unità immobiliare deve essere adibita come abitazione principale;
- interventi su unità immobiliari nel cui nucleo familiare sia presente un disabile (L.104/92), senza alcun limite di reddito.
- non in edilizia libera, se prima del 30 dicembre 2023 (data di entrata in vigore del Decreto Salva Spese) risulti presentata la richiesta del titolo abilitativo;
- in edilizia libera, se prima del 30 dicembre 2023 siano già iniziati i lavori o sia già stato stipulato un accordo vincolante tra le parti e sia stato versato un acconto sul prezzo.